Immerso fra le rocce laviche, il Parco Paternò del Toscano si estende per circa 4 ettari ed offre un paesaggio unico per armonia estetica e per interesse botanico.
Alcune piante, infatti, sono state dichiarate monumentali e l’intero giardino è stato posto sotto tutela dalla Sovrintendenza dei Beni Ambientali della Regione Siciliana.
Lo stile compositivo è naturalistico e il paesaggio si snoda su un’antichissima colata lavica, risalente al 1.444 D.C., con forti dislivelli che creano un gioco di spazi aperti e angoli nascosti.
Nel giardino si possono ammirare due aree distinte: il bosco etneo, e la vegetazione subtropicale che accoglie le collezioni di palme, di succulente e il giardino roccioso, e che formano un paesaggio naturale, armonioso e unico nel suo genere.
E’ la parte del giardino dove Ettore Paternò diceva che “c’era la mano di Dio” per la naturale bellezza che colpisce e meraviglia il visitatore. Un percorso sempre vario di sentieri conduce ad angoli inaspettati, dove si rivelano effetti scenografici sorprendenti con varietà di luci ed ombre.
Sugli stagni dove crescono ninfee, si proiettano alberi enormi e cespugli odorosi insieme a lussureggianti felci che sporgono da rocce laviche ricoperte dal muschio anche nel pieno della calura estiva.
Le piante tropicali provengono da diverse parti del mondo: Australia, Cile, Messico, India, Sud Africa. Sono state messe a dimora più di 60 anni addietro ed hanno raggiunto altezze stupefacenti.
Oggi, nel Parco si può ammirare una varietà di formidabile di Palme, con chiome molto diverse tra loro, accompagnate da cespugli ed arbusti rari quali Cycas, Agavi, Aloe, Zamie Dasylirion, Encephalartos in varietà.
Nel 2022 la Famiglia Paternò del Toscano, in memoria di Ettore, decide di creare un Parco Urbano aperto al pubblico che, grazie al Contributo del Ministero della Cultura, dal 2025 diventa realtà. Un luogo pensato per ispirare, educare e connettere grandi e piccoli con la bellezza della natura.
“Abbiamo creato questo giardino per accogliere scuole e famiglie, per favorire un’educazione alla biodiversità e un contatto diretto con l’ambiente. Qui, grandi e piccoli possono esplorare la flora e la fauna locali, partecipare a laboratori e attività didattiche, e imparare a rispettare e preservare il nostro ecosistema. Un’oasi di verde nel cuore della città, dove la natura diventa protagonista e strumento di crescita.”
Il nuovo Parco ospita una collezione di agrumi, un orto e un frutteto, un percorso sensoriale, un anfiteatro, una serra didattica, ed è dotato di parcheggio, WC e wifi.
Il Parco è stato realizzato da Ettore Paternò del Toscano, appassionato ” giardiniere” come egli stesso amava definirsi. Sin da piccolo trascorreva il tempo nel famoso Giardino Bellini di Catania, dove imparava l’arte e i segreti dai vecchi giardinieri.
Dopo la guerra, acquistò il terreno lavico a Sant’Agata li Battiati per costruirvi la sua casa ed impiantare il giardino.
Negli anni ’60 volle sperimentare la vegetazione subtropicale, convinto assertore che il clima della Sicilia potesse accogliere quel genere di piante. Da pioniere, ne iniziò la coltivazione e le inserì armoniosamente nel paesaggio.
Oltre al proprio giardino, Ettore Paternò cominciò a realizzare giardini per gli amici e presto la sua fama si accrebbe. Gli fu conferito l’incarico di realizzare i giardini degli alberghi della Valtur in Sicilia, ma anche in Calabria e in Puglia. E ancora altri giardini a Roma, Capri, Lugano. In tutto ha realizzato circa 60 giardini che hanno ricevuto da lui uno stile inconfondibile.
Ha ricevuto diversi premi e, nel 2010, ha ricevuto la menzione speciale per il premio “Pietro Porcinai”.
Fu invitato a presentare i suoi lavori all’AIAPP, l’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, che lo accolse tra i suoi soci.
Nel corso degli anni il Parco Paternò del Toscano è stato meta di molti visitatori, provenienti dai vari Garden Club italiani, dalla prestigiosa Royal Holticure society. Il Parco è stato ammirato anche da famosi paesaggisti, architetti di giardini, botanici e direttori di Parchi Botanici di tutto il mondo.
Uno fra tutti, il famoso architetto brasiliano Burle Marx che rimase incantato dal modo in cui Ettore Paternò aveva posizionato gruppi di Trachicarpus Fortunei su una terrazza, rivisitando il patio islamico, tipico delle costruzioni nel bacino del Mediterraneo.
All’ingresso del Parco troverete la mappa che vi guiderà attraverso sentieri, aree attrezzate, punti panoramici e attrazioni botaniche imperdibili. Che siate amanti delle passeggiate, di piante o semplicemente in cerca di tranquillità, il parco offre qualcosa per tutti. Usate la mappa per orientarvi e godetevi al meglio la vostra visita
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